Huehue

La frontiera tra Guatemala e Messico, è un collo di bottiglia. Stretta tra alte e ripide montagne, perennemente sferzate da un vento caldo e secco, la Panamericana scorre al ritmo di tir e pullman, il flusso di uomini e merci. La bottiglia guatemalteca si chiama Huehuetenango: qui si ammassano i profughi ed i fuggitivi del centro e sud America: chi riesce a passare la frontiera, dal Messico può far perdere le tracce e ricostruirsi una vita al nord. Qui fioriscono i traffici illegali di uomini, armi, droga, alcool, animali esotici e tutto ciò che può essere contrabbandato. Qui legge e politica sono molto presenti, ma hanno significative e differenti letture da quelle alle quali siamo abituati.

Ileana Martinez aveva 23 anni quando venne scelta dal nostro progetto per guidare le cooperative Presidio Slow Food. Era una giovane maestra elementare, destinata a diventare la donna di un qualche Juan. Ma lei la pensava diversamente, più o meno su tutto. Intelligente, testarda, determinata, questa giovane ribelle ha pagato cara la scelta di voler cambiare le cose. E non sono quattro righe che possono descrivere dieci anni di ribellione, né una sua foto a rendere l’intensa fierezza e ironia del suo sguardo Maya Mam. Per dare una misura di quello che è stato, possiamo dire che oggi la cooperativa Esquipulas vende 20 container di caffè, tutto Specialty, tutta la regione di Huehuetenango è stata riconosciuta di valore caffeicolo, guadagnando un differenziale pari a quello di Antigua, le donne delle cooperative accedono a servizi sanitari, di istruzione e possono prendere parte alla vita politica ed associativa. Non so di preciso quanti libri raccontino o menzionino la storia di questa giovane ribelle.

Questo è il caffè del suo papà, Don Francisco Martinez.
Caffè sviluppato per conto della Fondazione Slow Food per la Biodiversità all’interno del Progetto Cafè y Caffè dell’Istituto Agronomico per l’Oltremare di Firenze. Importazione diretta con Origini Caffè.